Report Gennaio/Febbraio 2013, Jardín de la Esperanza – Mérida, Venezuela
A gennaio, dopo le vacanze, abbiamo ricominciato le attività del Jardín, riunendoci con i genitori, con l’idea di coinvolgerli sempre di piú nel progetto. Purtroppo non tutti sono venuti, cosí abbiamo preso la decisione un po’ dura di non accettare i bambini finché non si presenteranno i genitori.
Cosí abbiamo praticamente dovuto riproporre la riunione in tre momenti diversi, per conversare con i rappresentanti che mancavano e farli riflettere sui benefici del progetto e su come appoggiarci gli uni gli altri, per raggiungere un buon risultato con le ragazze.
Riprendono i controlli con il pediatra, il dentista, il neurologo, ecc.
Yurimay Quintero, la dietologa, è venuta a fare il controllo periodico. Adesso sta preparando dei nuovi menú, dato che molte bambine non sono affatto sottopeso, ma, al contrario, rischiano di diventare cicciottelle!
Continua la “legalizzazione“ del Jardín come associazione. Qui siamo in riunione con l’avvocato e il commercialista, che ci stanno istruendo sui diritti dei lavoratori e le norme da rispettare per essere completamente in regola con quanto prescrivono il ministero del lavoro, l’ufficio sanitario , ecc.
Il 31 gennaio si è tenuta la festa di Don Bosco nell’omonima Fundación e, come d’abitudine, siamo stati invitati anche noi. È stato un disastro! Ovviamente, dopo questo episodio, che è stato solo l’ultimo di un periodo piuttosto litigioso nel Jardín, abbiamo nuovamente convocato i genitori e sanzionato le bambine, sospendendole dalla piscina per una settimana.
Ed è arrivato il momento di salutare Mimmo e Federica, che concludono il loro anno di servizio civile.
Tra un sacco d’affetto e qualche lacrima, c’è stato anche uno scambio di regali tra loro e i bambini.
E anche Milli , la volontaria di Portorico, conclude il suo breve periodo in Venezuela.
Nel rispetto della tradizione Andina, anche quest’anno c’è stata la “Paradura del Niño Jesus” (la parata del Bambin Gesú) in cui si canta e si prega in onore al bambinello che comincia a camminare.
Durante questi primi due mesi dell’anno, nel pomeriggio, al Jardín si é tenuto un corso di realizzazione di bambole di stoffa.
Alejandra, volontaria peruviana dell’associazione AIESEC e studentessa di Scienze Politiche all’Università di Lima, ha collaborato con noi per un mese e mezzo. Ci ha dato ottimi suggerimenti e ha digitalizzato il registro dell’assistenza dei bambini al Jardín e quello del “fichaje” (il punteggio positivo che assegniamo tutti i giorni ai bambini che se lo meritano): cosí ogni mese possiamo avere le statistiche sulla partecipazione e sul comportamento dei bambini. In questa foto, Alejandra stava presentando il suo paese, il Perú.
Anno nuovo ma problema vecchio… la lotta contro i pidocchi continua…
Continua anche la collaborazione con la casa famiglia dove abbiamo inserito due delle nostre bambine: questa volta ci hanno invitato loro a partecipare insieme ai genitori a un’attività sul tema della resilienza.
Isabel, la direttrice della casa, insieme alla mamma delle bambine.
Periodicamente, la nostra psicologa fa una visita personalizzata alle bambine, insieme alla psicopedagogista.
Una parte del gruppo della casa insieme ai volontari che hanno collaborato con una consulta odontologica. …
Un’altra attività molto valida proposta da Alejandra, la peruviana: una lezione sulla differenza di genere, condotta analizzando le canzoni reggaeton (la musica piú commerciale e volgare dell’America Latina) e riflettendo sugli stereotipi maschilisti che propongono.
E alla fine anche Alejandra se n’è andata, felicissima dell’esperienza fatta al Jardín.
